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É arrivato il taglio alle sanzioni fiscali.

 

Chi pensava fosse solo una vuota illusione il poter mettere la museruola alla sanguinaria bestia di cui si avvale l’Agenzia delle Entrate dovrà presto ricredersi.

 

Il governo, con una serie di interventi mirati (non proprio per i grandi evasori/elusori fiscali, é bene precisarlo subito per quello che già è diventato un mantra per l’opposizione ndr.), riscrive le regole che c’erano sin dal -udite udite- lontano 1997 sulle sanzioni. E chi c’era al governo nel 1997?

La sinistra di Prodi-Bertinotti.

Of course…

 

Gli “affondamenti” che l’allora Ministro delle Finanze Vincenzo Visco allora studiò avevano il gusto del sangue sanzionatorio -di vampiresca memoria- che solo un comunista può far scorrere per i cd… “capitalisti”. Buona parte del Paese.

 

Sangue, sanzioni, altissimi interessi, intimazioni, sequestri, sangue… Avanti compagni: abbattiamo i capitalisti.

 

Un “salvagente” sarà ora destinato a vegliare su tutti i contribuenti minori (famiglie o piccole e medie imprese, artigianali o commerciali) che sono in difficoltà onorare gli impegni che pure presero.

 

Anche per pagare le multe, posto che l’Agenzia delle Entrate pensò bene di estendere le fattispecie da colpire.

 

Chiamasi “evasione di necessità” la nuova figura giuridica che sarà introdotta.

 

In più, sotto la cd. “soglia di punibilità” (che il governo propone di fissare a 250.000€ per l’IVA e 150.000 per le trattenute) si eviteranno quei costosi procedimenti che colpivano coloro che avevano pure iniziato a pagare le sanzioni, avendo pure riconosciuto il proprio torto.

 

La “crisi di liquidità” dovrà però essere sempre accertata dal Giudice.

 

“L’obiettivo è quello di semplificare il sistema eliminando sovrapposizioni, ma anche rendere più facilmente esigibili i crediti dei contribuenti” ha detto Maurizio Leo che è il “padre” di questa riforma.

 

Ci voleva tanto?

Evidentemente sí, posto che da tutta l’opposizione di sinistra si è levato un solo urlo: “questo governo difende gli evasori”.

 

Ma pure un primo doveroso segnale di comprensione il governo doveva pur darlo in questi tempi di crisi.

 

Crediamo che questa volta i cannoni della sinistra non impediranno il varo di una riforma utile e necessaria.

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