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Il doloroso crollo di Firenze ci pone di fronte a una domanda e a un rimorso di coscienza.

 

La prima: e se il collasso dell’edificio fosse avvenuto tra tre anni, magari con centinaia di persone sepolte sotto le macerie?

 

Il secondo non può non coinvolgere il legislatore nazionale che nel 2021 votò la legge n.77 sulla governance PNRR.

 

La liberalizzazione del subappalto che quella norma importò è vero che fu graduata in due momenti, però da novembre 2021 noi non abbiamo più alcuna garanzia di sicurezza etica tra le stazioni appaltanti e i subappaltatori, spesso figure avventuriere momentanee cariche di immigrati irregolari.

 

Fosse solo questo il problema…

 

Invece la logica del “Dio denaro” pervade il mondo dei sub-costruttori: che non hanno una particolare cura della nostra sicurezza.

 

D’altronde in questo mondo capitalistico noi siamo solo delle pedine utili a consumare, a pagare le tasse e a votare il capatáz di turno. Punto.

 

Così può capitare che il cemento sia armato solo con degli …stuzzicadenti invece che con robusti tondini e che pure il calcestruzzo diventi un …calcefenicottero!

 

Morale della favola: per tutelarci dalle infiltrazioni mafiose abbiamo perso di vista quello che è il valore vero, la sicurezza per la nostra vita.

 

Questo è un altro problema urgente che il governo Meloni dovrà affrontare e risolvere.

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