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Vanno calibrate bene le parole di questi tempi.

Anche perché tutti sanno fare i conti con il proprio portafoglio familiare.

 

Il governo Meloni (assente il Premier a cui vanno i migliori auguri di buona guarigione) ha definito la Manovra di Bilancio 2024.

 

La Riforma fiscale e l’avvio della fine al bonus110% sono i due assi portanti.

 

In merito al primo punto, riassuntivamente, si aiuteranno le classi medio-basse con la riduzione dalle 4 alle 3 aliquote IRPEF.

Risultato pratico di una operazione che era attesa da mezzo secolo: dai 160 ai 260€ in meno da pagarsi allo Stato.

Costo della operazione: circa 15 miliardi sui 28 complessivi a disposizione.

 

Sull’avvio del percorso di fine vita al “110%” il lavoro è stato più complicato.

È stata tracciata una via ad-hoc per aiutare i cittadini con i redditi più bassi che si trovino ancora con le impalcature sulle facciate di casa.

Un decreto ad-hoc aiuterà i più svantaggiati e si istituirà un cd “Fondo Povertà” per poter coprire le spese fino al 31 ottobre 2024. Per le famiglie e le imprese, poi, è stata prevista una sorta di “sanatoria”: chi non avrà terminato i lavori entro il 31 dicembre e ha aperto un credito fiscale verso lo Stato non dovrà più restituirlo.

Ma i lavori andranno terminati.

 

Il deprofundis sul bonus Palazzo Chigi lo ha commentato così: “LA DISCIPLINA DEI BONUS EDILIZI È STATA RIPORTATA AL BUONSENSO”.

 

E due: dopo il reddito di cittadinanza ora va nel dimenticatoio anche il bonus110%.

Eppoi dicono che questo governo è immobile.

 

Fossero stati tutti così i governi…

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