CON CALMA SI DEVE AFFRONTARE LA QUESTIONE FEMMINILE

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“Pro VITA&FAMIGLIA” non è una organizzazione politica.

 

È una Associazione che difende due valori importanti la cui sede è stata violata al grido: “bruceremo tutto”!

Sventolavano le bandiere palestinesi, gli aggressori.

 

Ecco sarebbe come se -mutatis mutandis- gli attaccati avessero violato la sede di Legambiente sventolando bandiere ucraine e inneggiando alla piromania.

 

Ma dove vuole andare quella parte di nostra gioventù?

Ché ha raggiunto l’apice del godimento aggiungendo che “lo stupratore non è malato ma è il figlio sano del patriarcato”.

 

Vorremmo mettere in chiaro subito 3 cose.

 

1. Il “NO” alla violenza risponde a un principio umano prima ancora che democratico.

2. Si riparte non dalla contrapposizione tra sessi ma dal principio che il maschio ha bisogno della femmina per creare una comunità e farla avanzare nel tempo. Così come la seconda ha bisogno del primo.

3. Il femminismo costruisce non distrugge e la lotta in difesa delle donne deve, non può, includere il diritto pieno alla maternità con piena valorizzazione delle prerogative femminile.

 

Il Movimento che ha organizzato la manifestazione (da cui si sono staccati/e quelle/i che hanno attaccato la sede) ha proposto di equiparare gli stupri di massa ai crimini di guerra. Guardandosi bene dallo stimolare l’aggressione alla sede: che, forse, ha avuto una forte provocazione dall’omicidio di Giulia Cecchettin e dalle parole che sono seguite in TV.

 

L’attacco alla Sede perciò sembra proprio essere il portato di esaltati/e: però siamo preoccupati assai dal fatto che esso non è stato condannato con grande forza dal PD, dal M5S o dalla sinistra estrema.

 

Seguendo questa strada anche il dibattito parlamentare sulla questione femminile temiamo non potrà essere del tutto obiettivo.

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