LE BATTAGLIE DI PAPA FRANCESCO SONO LIBERALI?

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Su alcune grandi verità non dovrebbe esserci oggi più alcun dubbio.

 

Mettiamola come vogliamo: ma in verità l’internazionalismo è diventato la sommatoria di tanti sovranismi identitari liberali nazionali.

 

In Europa, ad esempio, le idee testè citate non hanno più un unico modello di riferimento e neppure nell’intero pianeta.

Non sarebbero liberali altrimenti.

 

Detto questo va aggiunto che sono da ricercarsi sempre delle forme di cooperazione e di intesa con i popoli che vivono al di là dei propri singoli confini nazionali.

 

Così, ad esempio, il pieno sostegno alla nazione Ucraina può essere interpretato anche come fondamento di base per poter liberamente pensare e agire tutti quanti; ispirati da una pur articolata visione internazionale di respiro.

 

Viceversa il voler imporre con la forza il sistema unico di comportamento e azione è tipico dei regimi sovranisti, anche comunisti: ché di tal guisa vorrebbero perseguire anch’essi il benessere umano.

 

I liberali avversano da sempre i comunisti ma li rispettano perché, con i molti regimi che li hanno come guida, serve sempre più -e d’urgenza- trovare punti d’intesa per migliorare le condizioni di vita dell’intera comunità mondiale, che dopotutto è una unica grande famiglia.

 

La Cina e molti paesi BRICS, ad esempio, sono essenziali per poter dispiegare la massa critica capace di farci …”svoltare” nella battaglia contro i cambiamenti climatici.

 

Il sovranista liberale è una persona che pure riconosce i diritti del proprio prossimo su scala internazionale.

 

Perché, ammettiamolo, ogni sovranista ha sempre dei propri vicini, simili, che lo sfidano: la visita del Santo Padre in Tibet sta mandando un ben preciso messaggio alla Cina.

Erdoğan ha il problema dei Curdi.

Gli israeliani i palestinesi.

E via discorrendo…

 

Riconoscere anche il pieno diritto di esistere a queste minoranze interne è la base del sovranismo liberale.

 

“Ogni religione avversa il liberalismo laico”, ha scritto in un suo recente e pregevole volume Michael Walzer.

 

Condividiamo il concetto, anche se aggiungiamo che pure all’interno di ogni fede vi sono elementi di libertà “anomala”.

 

Nel Cattolicesimo, ad esempio, la Teologia della Liberazione in America Latina (che Papa Francesco conosce molto bene) vorrebbe rappresentare un filone di religione cattolica assolutamente compatibile con il pensiero liberale di sinistra.

 

Quindi la domanda (che temiamo non avrà risposta) potrebbe essere proprio questa: gli insegnamenti di Papa Francesco e le battaglie che sta combattendo sono assimilabili a quelle che -nel campo laico e temporale- contrassegnano i liberali?

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