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“I sogni della opposizione e dell’ANM muoiono alle ore 16 del 19 luglio” annota un noto Quotidiano nazionale.

Che è successo?

 

Il Quirinale comunica che il PdR Mattarella ha autorizzato la presentazione alle Camere del Ddl, regolarmente firmato, recante le modifiche al Codice Penale.

 

Un atto che attendeva nella …stazione di servizio della politica…da almeno 25 anni (un quarto di secolo, nientepopodimeno).

 

Sì, perché il Parlamento aveva abdicato il suo ruolo al vero potere granitico di questo Paese: la Magistratura (inquirente).

 

Tutti ricordano (e se i più giovani non possono farlo lo testimoniamo noi, ndr) la morte in terra straniera di Bettino Craxi, o la bava alla bocca di Arnaldo Forlani.

Vittime della teoria del “non poteva non sapere” che il Torquemada molisano dispensava a piene mani sotto le luci di telecamere ché pareva un solarium.

 

Oppure i molteplici suicidi accaduti in carcere sotto lo smacco censorio del “se non parli subito butto via le chiavi”.

 

Ne è passata di acqua sotto i ponti.

 

Tante maggioranze si sono alternate, tanti ammanettati sono risultati innocenti, troppe scorciatoie sono state percorse verso le mitiche autoblú.

 

In troppi hanno pagato prezzi ingiusti e troppi hanno fatto delle carriere immacolate.

 

Tanti giornali hanno venduto in una sorta di giornalismo unidirezionale: ché ha fatto defungere il pregevole lavoro d’inchiesta.

 

Tanto le veline erano già belle e pronte, alcune già dattiloscritte.

 

Ci hanno trasformato tutti in saccenti giustizialisti, ovvero in cinici giudici popolari (“buttate via le chiavi a quello”).

 

Ora dovremmo farci tutti un bell’atto di penitenza: perché la Politica si sta riappropriando del proprio ruolo.

E la Politica, in fondo, siamo tutti noi.

 

La Magistratura Inquirente tirò fuori il diavoletto censore che -in fondo in fondo- albergava in tutti noi: presto lui dovrà fare dietrofront.

E non ci dispiace riprendere a sognare.

 

“Ma ci sono i ladri”.

“Ci sono i delinquenti e i mafiosi”.

“C’è la corruzione nella PA”.

“C’è la malversazione”.

 

Che vuol dire?

Non sono di certo questi dei buoni motivi per far accomodare l’Inquisitore al Soglio di Pietro.

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