CONTINUIAMO A NON CAPIRE (O CAPIAMO TROPPO BENE?)

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Com’è mai possibile che le stesse forze politiche che, fino all’anno scorso, pure condividevano le scelte puntuali firmate da Mario Draghi (su di un abbozzo analogo di Giuseppe Conte, ndr), oggi facciano il tifo per i ritardi con cui Giorgia Meloni rischia di passare … un’estate in bianco ?

 

O esultino con le bandierine, quasi fossero allo stadio, ogniqualvolta la maestrina CE ci sbatte dietro la lavagna (sì perché tutti noi italiani, in fondo, ci andiamo)?

 

E ancora…

 

Quando osserviamo i tanti risolini ironici ogniqualvolta il governo cerchi -senza dirlo- di cucire la classica pezza sul grave errore che ha commesso di togliere (per colpa dei soliti “furbetti”, ndr) agli ultimi il RdC…

 

O, peggio ancora, quando le opposizioni festeggino con dei ruggiti-social di fronte alla collocazione in ultima fila del nostro PdC nella classica foto di gruppo nel recente vertice di Vilnius.

 

Invece noi, per converso, valutiamo la colpevole assenza omissiva, come del resto fa Matteo Renzi (il quale, non dimentichiamolo, solo un lustro fa superò il 40% dei voti), di quella spinta propulsiva

-programmatica e organizzativa- che pure appartenne a Romano Prodi.

L’approssimazione è parte integrante della giovane Elly

Schlein.

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