DOV’È FINITA LA SCALMIERA ? (2-fine)

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A questo punto è obbligo porsi 2 domande.

 

1. Da quando è cominciato questo egocentrismo politico?

 

2. In quale direzione è ora orientata la scalmiera per darci la rotta?

 

Questa nazione ha mai brillato per senso civico comunitario, neppure per quel che riguarda la formazione che è stata impartita a ciascuno di noi.

 

Perché, nel mentre per creare un pò di afflato post-bellico si lasciò andare avanti libera l’individualità, un forte senso di statualità si manifestò riempiendo gli uffici pubblici di personale intento a timbrare di sovente le stesse pratiche: piatte, ripetitive e dense di molteplici pareri.

 

Qando pure una forte azione novativa avrebbe potuto decollare (fine anni ’60 inizio ’70, lo Statuto dei lavoratori fu approvato allora) si sprecò quella grande occasione di dare avvio al riformismo liberale: preferendo, invece, orientare la scalmiera verso una forma più condivisa di vacuo assistenzialismo clientelare, ché -tra l’altro- faceva per intero anche il gioco dei governanti di turno.

 

La materia della Educazione Civica venne tralasciata dagli insegnamenti scolastici e la barca cominciò a navigare a casaccio, facendo germogliare appieno i boccioli dell’egocentrismo politico: che trovò un suo primo apice sovranista nel referendum del 1992, a cui seguirono le elezioni politiche maggioritarie del 1994.

 

Iniziò l’epopea Berlusconiana.

 

È dalla XII Legislatura repubblicana che la ricerca del “nuovo” si è stabilizzata sui volti (anche a prescindere dai programmi) e potrà pure capitare che l’ennesimo viso capace di assemblare delle simpatie umorali -sempre cangianti- prenda il possesso del piano nobile di Pa

Palazzo Chigi.

 

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