FRINGE BENEFIT NON È NOVITÀ
Facendo seguito agli impegni parlamentari il governo Meloni dice che non tasserà fino a 3.000€ i lavoratori con figli a carico.
Chè il decreto lavoro “introdurrà nuove forme fiscali” per il cd “welfare aziendale “.
Stabilendo che “limitatamente al periodo d’imposta 2023” e in deroga a quanto previsto dal Testo Unico delle imposte sui redditi “non concorrono a firmare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico, dell’energia elettrica e del gas naturale, entro il limite complessivo di € 3.000″.
La spesa da affrontare ” è stimata in 142 milioni per il 2023 e 12 per il 2024″.
Una novità?
Niente affatto perché la soglia del fringe benefit è stata modificata più volte negli ultimi tempi.
Lo scorso anno, ad esempio, era di 3.000 € per tutti, senza delle puntuali precisazioni ulteriori.
Quest’anno, però, tale beneficio si applicherà di tale entità solamente per chi ha uno o più figli a carico, mentre a tutti gli altri dovranno bastare i soliti 258 €.
Chissà come ci sarà venduta …
Un esempio per tutti.
Pierpaolo Bombardieri -Segretario generale UIL- ha portato con sé, a Palazzo Chigi, una lavoratrice precaria.
E poi -dopo il colloquio che lei ha avuto con il/la premier Meloni- egli ha commentato: “Manuela il fringe benefit da 3.000 € non lo prenderà perché, pur essendo una lavoratrice non stabilizzata da anni, è senza figli. Non è discriminatorio questo?”
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