LA CONCORRENZA È UNA COSA SERIA (e l’Europa ce lo insegna)

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  1. Giorgia non può proprio fermare nulla.

 

Dovrà solo trovare la maniera per far digerire ai suoi elettori la ennesima giravolta sui proclami fatti in campagna elettorale.

 

Quando, per esempio disse, con la solita sicumera: “tenteremo di bloccare la direttiva”.

 

Ma che vuole bloccare?

 

Sono passati 14 mesi (un anno e due mesi) e il governo di destra vorrebbe aprire la solita montagna di zucchero filato: questa volta per intontire quei tanti concessionari balneari che ci sono cascati a più riprese elettorali sulle false promesse.

 

È da almeno un quarto di secolo che in Italia si cercano di abbattere le concessioni che hanno nutrito monopolisti di ogni sorta.

 

Oggi, per dirla tutta, si vola molto più in basso rispetto ai tempi in cui i trasporti e le telecomunicazioni erano il Moloch da abbattere e si duella sulle…concessioni balneari.

 

Il bello è che fu proprio Ministro Pinuccio Tatarella, a metà degli anni ’90, ad aprire le giuste ostilità con i padroni del vapore.

 

A proposito di storia politica.

 

Si informi meglio sig/ra Presidente del consiglio!

 

La Corte di Giustizia UE ha sentenziato che “le concessioni di occupazione delle spiagge italiane (15.000 stabilimenti su 3.325 km di spiagge) NON POSSONO PIÙ essere rinnovate automaticamente, ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente “.

 

Apriti cielo!

 

Ha ballato il tavolino di una maggioranza di governo che si è fatta forte di clientele e con…favori di ogni tipo (leggete il decreto “milleproroghe”) e che ora si sta troppo alambiccando per farci ancora male, in più facendoci spernacchiare di dietro.

 

Infatti la CE è già pronta -in forza della direttiva Bolkestein- a irrogarci l’ennesima multa milionaria.

 

Che pagheremo tutti noi.

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