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Diciamo subito una cosa a scanso di equivoci.

Un ladro di polli non va al “41-bis”.

 

Chè è un regime speciale di detenzione riservato a chi è carcerato per motivi particolari, pericolosi e sempre motivati puntualmente.

 

Con il 41-bis lo Stato ha inferto duri colpi a quelle forme di criminalità tipiche dello Stivale: mafia e camorra in primis.

 

È anche grazie al 41-bis che quel sistema tentacolare che ha insanguinato strade e piazze ha cominciato a perdere colpi.

Quindi dobbiamo ringraziare quella ottima idea che ebbe Giovanni Falcone.

 

Oggi accade che un pregiudicato, anarchico pistolero -certo Alfredo Cospito-, proclami ai quattro venti il suo sciopero della fame contro il 41-bis.

 

E tutti i giornali a parlarne, quasi fosse la Sagra paesana del Peperone.

 

Una domanda innanzitutto: ma se uno è sottoposto al 41-bis come mai le sue notizie e proclami escono a fiotti, quasi fosse un concorso di Miss Italia?

 

E quand’anche i “pizzini” violassero in segreto le mura carcerarie, com’è che i mass media fanno tutti a gara per diffonderli a piene mani?

C’è qualcosa che non va, in questa Italia assai … “particolare” (mettiamola così).

 

Abbiamo visto quali siano le ricadute di questo effetto…scolapasta.

Manifestazioni per ogni dove (anch’esse ampiamente pubblicizzate, ndr); fior fiore di anarchici che manifestano…in gruppo contro …lo Stato (ma scusate: se uno è anarchico non riconosce né il gruppo né il soggetto contro cui manifesta, o no? Ndr); persino con annunci di future morti postume con lasciti ereditari (anch’essi con clamori propagandati a piene mani, ndr).

E altre amenità.

 

Noi non auguriamo a Cospito la morte, ci mancherebbe, ma individualmente gli diciamo che la sua fine sarà assai poco…anarchica: sarebbe stato più coerente se avesse rubato una corda e si fosse fatto in perfetta solitudine un bel nodo scorsoio.

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