SINISTRA ITALIANA: AVANTI PER PROGETTI? (1)

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La crisi abissale della sinistra italiana si intreccia con quella dell’Internazionale socialista, ma -ancora più- con il pratico azzeramento della natura critica umana che un mondo sempre più informatizzato sta portando ovunque dentro ciascuno di noi.

 

Più informati sì, ma formati meglio no.

Abituati ormai a dare risposte troppo rapide a domande non adeguatamente ponderate e approfondite, per lo più prese e diffuse a colpi di byte.

 

Al massimo in una settimana l’argomento è cotto, mangiato e persino scordato.

 

Prendendo atto di questa situazione e puntando tutte le fiches… “al buio” la destra italiana ha annunciato, nelle ultime elezioni politiche, assai freddamente grossomodo questo concetto: “intanto le nostre armate disunite (sotto una bandiera comune? Pfui) sconfiggano in ogni Collegio uninominale l’armata Brancaleone di sinistra, eppoi … qualche Santo provvederà”.

 

Il Comandante in Capo?

Dettaglio ininfluente: sarà “quello che conseguirà un voto in più degli altri due. Crediamoci per primi noi su questa grande costruzione immaginifica.

Poi ci crederanno gli italiani.”

 

Il programma comune?

“A parte che non c’è il tempo e che i missili sovietici bombardano l’Ucraina, verrà redatto strada facendo”.

 

Esito: un grande trionfo per Giorgia Meloni.

 

L’evento si è così inverato anche grazie a un sistema elettorale assai distorto e mal proporzionato: facendo ritrovare la sinistra italiana ridotta a brandelli e con le ossa sparse per ogni dove, senza neanche un monatto capace di raccattarle assieme.

 

Nessuna riflessione comune sulla vergognosa sconfitta: solo la infastidita ripicca irritata sul winner Matteo Renzi, in ricordo del soprammobile-icona-santino impalmato Romano Prodi, una figura troppo presto dimenticata.

 

Così il Partito Democratico, ex DS, ex Ulivo ed ex PCI-PPI, si ritrova a ragionare sul prossimo Congresso nazionale: laddove il faccione di Bonaccini viene contrapposto a quello slavato di Elly Schlein e ad altri due o 3.

 

Una assise per discutere su cosa?

 

Ai comuni mortali non è dato di saperlo…

Una spruzzata più di sociale di qua, un po’ più di verde là, tutti comunque contro il fascismo, ancorché di ritorno.

“È scritto nella Costituzione”. Ah

 

Crollano gli iscritti e i votanti?

Non è un problema, tanto io ho un voto in più di te…

Chiudono le sezioni?

Non è un problema, ci riuniamo al Bar Sport…

 

Se nessuno -nel PD- si cura più di tanto della nuova identità da darsi alla sinistra e neppure di come poter ricostituire uno straccio di intesa con i “Fratelli-Coltelli” 5Stelle, o verdi, o estremi di Bonelli ovvero con Italia Viva, figurarsi quanto ci sguazzi nelle sue intemerate a tutto campo Carlo Calenda: un giorno qua e uno là nella sua critica saccente e per niente propositiva.

 

Abbiamo scattato male la foto di famiglia?

Poco male…tanto la destra è fascista.

 

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