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Chi temeva (sottoscritto incluso, ndr) che i ben 55 obiettivi PNRR da colpire entro fine anno per incassare la 3^ rata di finanziamenti UE (19 miliardi) non si sarebbero raggiunti si deve ricredere.

 

Ci cospargiamo il capo di cenere e lo ammettiamo: il governo Meloni questo obiettivo lo ha centrato. Bravi.

 

Alla faccia degli antieuropeisti, il CdM che si è tenuto in preparazione della classica Conferenza stampa di fine anno del PdC lo ha ratificato. Si sono stappate le bottiglie.

 

Si respira aria fresca dalle parti di Palazzo Chigi; la soddisfazione è palpabile a seguito di questo risultato insperato che dà margini nuovi al governo per proseguire il confronto con Bruxelles per le prossime tappe.

 

I problemi che residuano ancora -in prospettiva- sono dati dalla pratica attuazione dei progetti: la guerra in Ucraina, infatti, ha comportato non pochi squilibri finanziari soprattutto sul versante dei costi.

 

Un problema che è già chiaro alla CE, che sta studiando le puntuali riparametrazioni.

 

Si fa sempre più largo l’idea di una dilazione delle scadenze che erano state impostate quando in Europa si respirava aria di pace.

 

In gioco c’è la 4^rata: 16 miliardi da ottenere dopo il raggiungimento di altri 27 obiettivi.

 

Tra cui spiccano le riforme della giustizia (penale e civile) e il Codice degli Appalti.

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