IL SOVRANISMO “A SECCO”

Pensiamoci bene: il declino di Putin è del tutto simile a quello bellicoso di Trump.
Con una Europa che regge nel mare in tempesta, nonostante tutto.
E pensare che il primo vituperava e il secondo mal sopportava la Comunità: dando corda ai sovranismi più virulenti (tipo quello di Orban ndr), con Farage in Inghilterra che spingeva per la Brexit, oppure con l’Austria e la leader francese di destra (Le Pen) che la dileggiavano.
Pare che solo l’Italia sia abboccata all’amo.
Eleggendo una premier che fatica assai a destreggiarsi a Bruxelles, sebbene conosca più lingue.
Ma non è la padronanza del linguaggio ciò che conta: sono i contenuti che si esprimono.
Ma torniamo a Trump e Putin.
È indubbio che ora loro due abbiano le gomme un pó più sgonfie rispetto ad un tempo.
Trump è il vero sconfitto delle elezioni di Mid Term…
E la guerra di espansione che il dittatore russo sta conducendo (avendo pure conquistato il cuore economico della Ucraina: la Crimea, ndr) ha di fatto esaurito tutta la sua spinta da blitz.
A complicare terribilmente le cose non c’è dubbio che la mossa del “brutto-anatroccolo” (l’Europa) abbia colpito nel segno.
Trump e Putin sono sul viale del tramonto?
Certo è che tra sovranismi e Unione è stato lungimirante per noi aver imboccato proprio la seconda strada.
Tra i suoi mille voltafaccia ne farà ancora uno Giorgia?
Che sarà mai?
