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Un quotidiano economico la settimana scorsa si è prodigato in una opera di ricerca che dovrebbe rimanere bene in mente a tutti noi elettori attese le prossime elezioni politiche.

“DAL PNRR ALLE RIFORME MANCANO ANCORA 434 DECRETI ATTUATIVI” .

È tutta in questo titolo la vera eredità che ci ha lasciato il defunto governo Draghi: un tesoro -a rate- che scatterà a condizione che i governi futuri facciano tutta la precisa serie di riforme economiche già indicate.

Ve lo diciamo da tempi non sospetti: o si continuano a incassare i denari europei (taluni dati a titolo di prestito, ndr), o -per un Paese altamente improduttivo qual’è il nostro- ce la potremmo cavare solo reperendo un’altra fonte di entrata.

La tanto odiata “PA-TRI-MO-NIA-LE” !

Ove trionfasse la destra, quindi, essa avrebbe di fronte al bivio esistenziale.

O fare l’ennesimo mea culpa su tutte le accuse di criminale sovranismo, orgoglio nazionale, comizi elettorali (per cui Mario Draghi sarebbe stato un “servo del capitalismo”) sulla Eurozona e pure su coloro che navigavano -nel “Britannia”- in infradito e belle donne; ovvero confessare di quante bugie ha infarcito le nostre teste in tutti questi anni.

 

Sennò la tassa patrimoniale o un più elevato prelievo fiscale saranno il portato diretto dall’avere un governo di destra, isolato, sovranista e pieno di debiti.

A meno che esso non voglia giocarsi un’altra cartuccia politicamente criminale.

Chè sarebbe quella di andare in ginocchio da Putin (o dalla Cina, posto che Vladimir si sta spendendo tutta la dote in missili e mercenari, ndr) per sentirsi ricacciare indietro mogi mogi.

Ma c’è di più.

Qualora i nostri prodi dovessero rimanere fedeli esecutori degli impegni presi con l’Europa il loro percorso dovrebbe seguire pedissequamente ben precisi percorsi, anche cadenzati trimestralmente.

 

Con delle riforme (concorrenza, concessioni idroelettriche, trasporto pubblico locale -taxi esclusi-, porti) da vararsi entro quest’anno e pure sfoderando tutta la pelle a questo Paese in tre anni.

 

Perché Draghi, senza parlare troppo, ha lavorato eccome sugli impegni PNRR.

Ve lo diranno in campagna elettorale?

Sveleranno il bluff sovranista?

Macché, gli imbonitori della domenica mica ve le diranno queste verità.

 

 

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