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Una forte e più incisiva linea economico finanziaria si aprirà presto nella UE?

 

Questo accadimento diventerebbe assai probabile -dopo gli indubitabili successi dell’€uro e della linea Next Generation EU-, perché pare sia fattibile la messa in comune di patrimoni immobiliari pubblici (dei singoli Stati, ndr) per fronteggiare le nuove urgenze -non solo economiche- che si stanno prospettando.

 

Così difesa, energia e sicurezza alimentare potrebbero essere gli scopi ultimi delle nuove azioni EU finanziate in comune.

 

Posta così la questione, dopo la definizione della forma monetaria comune che si è dimostrata abile di proteggerci dalle perturbazioni economiche degli ultimi lustri, pare sia certa questa nuova prospettiva di politica economico finanziaria.

 

Sarebbe questa una concreta forma di identità comune: capace di aprire spazi anche per la seconda fase della NGEU e delinearsi quale novativo scopo prospettico per i Capi di Stato e di governo che si sono incontrati ieri.

 

Essi si ritroveranno ancora insieme per mettere a punto le nuove linee comuni.

 

Una prospettiva assai suggestiva, che porrebbe definitivamente in un angolo tutti i nostalgici, vecchi e antistorici, sovranisti.

 

La vicenda Ucraina proprio questo ci ha insegnato: in primo luogo che si può fare di più e -poi- che non appare sempre necessario il raggiungimento della unanimità.

 

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