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Due sono le modalità per eleggere le nostre rappresentanze apicali democratiche.
La prima -che non apprezziamo-  ci governa da più di un quarto di secolo ed è, in buona sostanza, imperniata sul sistema elettorale maggioritario.
In forza di esso la selezione della classe dirigente avviene, in buona sostanza, per… fedeltà e/o simpatia… ad opera dei massimi livelli dirigenziali di partiti, spesso coalizzati.
In tale situazione anche degli emeriti sconosciuti (spesso estranei agli elettori ed ai problemi locali) si trovano investiti dall’alto di titoli raffigurativi la rappresentanza parlamentare e locale.
Vigente il sistema maggioritario -in buona sostanza- basta che 4 o 5 capi-partito trovino l’accordo e tu avrai il tuo nome stampigliato sulla scheda elettorale per conto di tutta la coalizione.
A questo punto gioverà ricordare quel preoccupante episodio che, correva l’anno 41 dC, vide l’Imperatore romano Caligola nominare Senatore il proprio cavallo.
Una domanda ci sorge spontanea a questo punto: qual’è il potere che gli elettori hanno in questa prima fattispecie elettorale?
Di fatto nessuno: perché o tu barri quel nominativo, o scegli il suo l’avversario  (individuato anche lui in modo analogo).
Ovvero, terza soluzione, deponi la tua scheda bianca (se decidi di partecipare al voto); ma potresti pure rigettare il tutto non volendo partecipare affatto alla burletta.
Vista la vera e propria impennata di astensioni pare proprio stia optando per la quarta soluzione la maggioranza degli italiani.
Ma, nonostante ciò, é proprio la forma maggioritaria (se hai un voto in più ti eleggi pure il Capo dello Stato), la scelta opzionata dalla destra di Giorgia Meloni.
Il secondo metodo (che noi preferiamo, ndr) ora non vige più.
Esso consisteva nella attribuzione delle rappresentanze nazionale e locale per via proporzionale: tanti voti hai e tanti seggi ti spettano.
Non sono obbligate neppure le coalizioni.   Punto.
In base ai seggi e ai programmi resi compatibili, poi, si compongono i governi.   Bi-punto.
Ogni rappresentante istituzionale viene scelto dagli elettori: ché opzionano per un nominativo di politico che conoscono.
Tri-punto.
Il cavallo di Caligola potrà ancora fare l’equino: ovvero mangiarsi il suo fieno e poi nitrire nella stalla.
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