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Con la prospettiva finale di comporre un asse politico moderato (sia pur con molteplici varianti locali), ci si sta prodigando -ad opera di tutti coloro che perseguono tale scopo- per riportare unità in un universo che ancora appare assai diviso.

 

Perché pezzi liberali, radicali, cattolici, socialisti, repubblicani e laici più in generale, rischiano di comporsi a vuoto: ove essi siano privati di tappe intermedie e progressive.

 

Queste inquietudini non appaiono proprio componibili o assimilabili forzatamente per mezzo di un assai grezzo sistema elettorale, in tutto o in parte maggioritario.

 

Ecco perché, prima di tutto, un forte obiettivo di libertà hanno avuto gli incontri che si sono susseguiti l’un l’altro in questi mesi: compreso quello che una delegazione nazionale PLI ha avuto con “Idea-Cambiamo”.

 

“Perché” -ha detto il Presidente nazionale di quest’ultimo partito, Giovanni Toti- “va messa a frutto la piena tutela di tante istanze che provengono da un elettorato fluido”.

 

Lasciando, in coerenza a ció, la piena libertà di sviluppo ulteriore ad opera delle Segreterie locali dei singoli partiti: purché (diciamo noi, ndr) essi si mantengano in linea con quel grande contenitore europeo già denominato “RENEW EUROPE”.

 

È proprio per agire in perfetta linea con questa bussola orientativa che il livello romano (comunale e provinciale) liberale ha definito, con analoga rappresentanza di “+Europa” (forza anch’essa aderente a RENEW EU, ex-ALDE prima dell’ingresso del Presidente Macron, ndr), degli ampi spazi di confluenza: attese le prossime elezioni regionali laziali del 2023.

 

Come si ricorderà, già il 5 maggio u.s. (evidenziando come il vero liberale non potesse convivere con i sovranisti e gli antieuropei), dalle pagine web “Rivoluzione Liberale” invitammo -in piena sintonia con la Presidenza del PLI- ad esprimere il voto in favore di RENEW EU.

 

Definendo la stessa compagine quale “stanza centrale”: autonoma rispetto a ECR, PPE e PSE.

 

Rispondendo ad un lettore, poi, puntualizzammo come RENEW EU intendesse configurarsi quale vero contenitore in comune tra le varie anime liberali europee.

 

Una sorta di collettore, in buona sostanza, di tutte le volontà liberali moderate ed europeiste.

 

La Presidenza di turno francese della UE con la sua autorevolezza sta facilitando (sia pur in un momento assai difficile) questo percorso unitario: che evolverà anch’esso nel quadro della piena attuazione locale del PNRR.

 

Città   e Comune Metropolitano di Roma, che pure hanno avuto stanziate consistenti provviste finanziarie (finalizzate a colpire più obiettivi di crescita, convergenti con il grande appuntamento giubilare del 2025), non potranno affatto esulare da tali intendimenti.

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