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Riprendendo la nota “SCHIZOFRENIA UE” del 10 giugno us., in cui lamentavamo l’ordine sparso con cui il Parlamento europeo ha pure accantonato aspetti assai rilevanti dell’inquinamento ambientale, non possiamo mancare di osservare altri buchi neri da cerchiare con la …penna rossa!

Perché la nostra coscienza responsabile di verdi ambientalisti non può mancare di porre 3 domande puntuali anche alla CE in formato von der Leyen nella materia riguardante l’inquinamento.
La prima.
É l’Europa convinta che sia quello automobilistico il carico di valore inquinante principale il mondo dei trasporti?
E la navigazione?
Con intere città viaggianti per mari e oceani continentali: ché “bruciano” dei combustibili assai sporchi (perché meno raffinati), di molto maggiori  di quelli delle auto del nonno…
Oppure il trasporto aereo.
Dove si tracciano delle rotte, che emettono Co2 direttamente in atmosfera, molto più inquinanti di quelle terrestri.
Perché, ad esempio, su questi due aspetti né Commissione né Parlamento hanno deciso alcunché dedicando le proprie forti dispute sulle…automobili?
Secondo quesito.
Vogliamo parlare delle batterie?
Prodotte, in larga misura in Cina -dove
è debole anche la tematica del lavoro-ché non spiega dove come e quando smaltirà le stesse in maniera ecologicamente corretta.
In terzo luogo.
Le vecchie autovetture come saranno rottamate?
Compreso l’intero sistema dei tanti distributori e serbatoi di benzina, di cui è costellata -ad esempio- l’intera nostra penisola è le nostre città?
E si potrebbero aggiungere tanti altri quesiti, ché non possono esulare dalla domanda principale: ma Cina, USA e URSS, ad esempio, cosa fanno per rendere più potabile la tematica ambientale?
Noi Verdi Liberali italiani siamo assai preoccupati per il pressapochismo che si è impadronito anche delle Istituzioni comunitarie.
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